Le due teste, elemento principale della collana, sono un dono del caro amico e collaboratore Giancarlo Fulgenzi, che venti anni prima aveva sottoposto i due elementi anatomici ad un processo di fusione.
Giancarlo Fulgenzi (1930), toscano e cittadino del mondo, è uno di quegli artisti/artigiani per cui ogni definizione è sempre risultata stretta. Nella sua lunga vita si è occupato di mille cose, incontrando il favore del pubblico e realizzando i suoi progetti in modo innovativo e con grande creatività.
Quindi non solo “self-made-man”, ma addirittura “self-making-man”, nel senso di chi ha sempre costruito tutto con le sue stesse mani. Lavorando con Macy’s a San Francisco, dagli anni Sessanta partecipò alla nascita del movimento hippy e fu influenzato dalle nuove tendenze estetiche, grafiche e di comunicazione. Tornato in Italia applicò queste nuove tecniche nel commercio, con un concetto di marketing da noi del tutto sconosciuto. Sviluppò così un format chiamato “La Bottega di Fulgenzi” dedicato all’artigianato creativo e al design, attraverso la realizzazione di gadget e oggetti assolutamente particolari.
Il successo fu immediato e in breve tempo Fulgenzi aprì sedici Botteghe, più quattro showroom a New York, San Francisco, Milano e Firenze. Nel 2019, nell’ambito del progetto di Giovanni Raspini intitolato Gioielli dal sottomarino del Capitano Nemo, ha ricreato materialmente il Nautilus, realizzando una scultura in bronzo che ha riscosso enorme successo.