Il quarzo ialino, comunemente detto anche cristallo di rocca, è una varietà completamente incolore di quarzo. Di solito è perfettamente trasparente, con aspetto simile al vetro e al cristallo artificiale, da cui si può distinguere facilmente, come tutte le sostanze minerali, per la sensazione di freddo che provoca al saggio con la lingua. È il “cristallo per eccellenza” per la sua elegante semplicità e per la capacità di scomporre la luce bianca nei colori dell’arcobaleno. Simbolo dell’innocenza, della fede e della verità grazie alla sua trasparenza, il cristallo di rocca fu utilizzato per curare e dare energia; usato per le sfere dei veggenti e per i pendolini, è lo strumento attraverso il quale i guaritori ‘vedono’ le malattie.
Le proprietà di questo cristallo infatti sono apprezzabili sia a livello fisico sia a livello spirituale e mentale e sono risapute da tempo. Prima di tutto è considerato un buon trasmettitore di energia: aiuta a rigenerare i tessuti corporei, rallenta l’invecchiamento, aumenta la resistenza alle malattie e protegge dalle radiazioni elettromagnetiche se posizionato vicino allo schermo del computer. Ad esso sono collegate anche numerose credenze e rituali: i Greci bevevano l’ambrosia in calici realizzati in questo minerale, gli aborigeni di Australia credevano fosse capace di potenziare i poteri, mentre nell’Antica Cina, proprio a causa della somiglianza che questo cristallo ha con il ghiaccio, credevano che tenendo in bocca una di queste pietre, si potesse alleviare la sete. Gli Sciamani la chiamavano ‘pietra di luce’ perché credevano provenisse dal cielo. Considerato per secoli un materiale dotato di formidabili poteri magici e apotropaici (forse anche in virtù delle sue ben note proprietà piezoelettriche, condivise con ogni quarzo usato in elettronica), il cristallo di rocca era ritenuto una pietra dalle capacità ipnotiche e divinatorie: quando assume determinate forme induce la persona che la fissa in trance, permettendo così di viaggiare tra passato, presente e futuro. La piezoelettricità (dal greco πιέζειν, premere, comprimere) è la proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi generando una differenza di potenziale quando sono soggetti a una deformazione meccanica (effetto piezoelettrico diretto) e al tempo stesso di deformarsi in maniera elastica quando sono sottoposti ad una tensione elettrica (effetto piezoelettrico inverso o effetto Lippmann).